La cattedrale di St. Andrew
Il principale promotore della costruzione di questa chiesa fu un prete proveniente da Enzie di Banff, Padre Andrew Scott. A lui era stato dato il compito di prendersi cura dei cattolici di Glasgow nel 1805 ed era determinato a costruire una chiesa in grado di accogliere il crescente numero di cattolici della città. La prima pietra fu posata nel giugno 1814. La prima messa all'interno dell'edificio fu celebrata il 22 dicembre 1816. Da quando è stata aperta al pubblico la chiesa ha subito diversi cambiamenti. Le balconate che sporgevano sulle navate sono state rimosse nel 1892. Ulteriori rinnovamenti sono stati introdotti durante tutto il XX secolo. Ma l'aspetto attuale è dovuto al 2011, quando è stato portato a termine un considerevole lavoro di ristrutturazione sia all'interno che all'esterno dell'edificio, dando alla chiesa nuovi arredi e decorazioni. In quella occasione fu inoltre completata la prima parte dell'ampliamento del lato est e il giardino con il suo memoriale. Nel giardino è possibile trovare altre informazioni storiche inscritte nelle mura, oltre ad un resoconto della tragedia che ha ispirato il monumento stesso al centro del giardino.
L'arcidiocesi di Glasgow
Per i primi due secoli dopo la Riforma religiosa Britannica la presenza cattolica nella città di Glasgow fu praticamente inesistente ma, alla fine del XVIII secolo, l'espansione industriale della città attirò molti lavoratori cattolici dalle Highlands scozzesi e dall'Irlanda. La gerarchia cattolica scozzese fu ripristinata nel 1878, e Charles Eyre diventò il primo arcivescovo di Glasgow dopo la riforma. La chiesa di St. Andrew diventò la cattedrale della ristabilita arcidiocesi.
Nel 1947, con la nascita delle nuove diocesi di Motherwell e Paisley, l'arcidiocesi di Glasgow recuperò lo status di “arcidiocesi metropolitana” che aveva avuto prima della riforma e St. Andrew's divenne Cattedrale metropolitana. L'arcivescovo attuale, Mons Rev. Philip Tartaglia, fu nominato nel 2012.
L'arcidiocesi di Glasgow ha una popolazione stimata di 200000 cattolici distribuiti in 90 parrocchie, delle quali 60 si trovano all'interno della città di Glasgow. Gli uffici parrocchiali si trovano in Clyde Street 196, di fianco alla cattedrale.
Una visita veloce
Nel porticato
Mosaico. Utilizzando pietre originarie delle terre di Gesù, artisti di Betlemme hanno rappresentato lo stemma dell'arcidiocesi, circondato dall'onorevole titolo dato alla cittadina di Glasgow nel XII secolo dal Papa Alessandro III: “prediletta figlia della chiesa di Roma”.
St Andrew and St Mungo (Brendan Berry 2010).
L'artista rappresenta il Santo Patrono della Scozia sorridente mentre accetta felicemente il proprio martirio sulla croce. Sullo sfondo, San Regolo consegna un cofanetto contenente le reliquie di Sant’Andrea ad un monaco in attesa sulla spiaggia ai piedi della colline di St. Andrews.
Il Patrono di Glasgow, San Mungo (o Kentigern) è ritratto in piedi sul versante di una collina sopra la vallata Clyde, mentre guarda ad est il sole che sorge. Al Santo sono stati attribuiti diversi miracoli i cui simboli (la campana, l'albero, il pesce l'anello e l'uccello) sono qui rappresentati.
L'annunciazione, Santa Columba (o Columbkille) e Santa Brigida di Kildare (tardo XIX secolo). Questi pannelli appartenevano precedentemente alla Cappella della Madonna.
Interno
Fonte battesimale. Disegnato e scolpito da Tim Pomeroy, 2011. Scolpito in marmo di Carrara, è in questo fonte che i nuovi credenti vengono iniziati all'interno della Chiesa tramite il battesimo; inoltre fornisce acqua benedetta a qualsiasi credente a cui, entrando nella casa del Signore, venga ricordato del proprio battesimo e della propria chiamata alla santità.
Il fregio che decora il fonte ritrae Giovanni Battista mentre battezza. Gesù, l'unica figura in piedi da sola, è mostrato come una delle persone che andò al Giordano per ricevere il battesimo da Giovanni. L'iscrizione sul lato sud identifica il significato profondo del battesimo cristiano, mentre sul lato nord vi è la versione integrale del motto di Glasgow. L'artista ha scolpito 166 personaggi, molti dei quali sono rappresentati come alla ricerca di qualcosa. E' possibile immaginare la gente venire ad essere battezzata da Giovanni, poi incontrare Gesù ed essere da lui convertiti. Altre figure nel fregio riappaiono nelle storie di insegnamento e ispirazione di Gesù.
Altare e Ambone (o Leggio) Ideati dall'arcivescovo Mario Conti e scolpiti da Neil Reid. Sull'altare vi sono parole attribuite a Sant’Andrea, dette durante il suo martirio: Salva me Bona Crux (Salvami, O Buona Croce); sul leggio è inscritto il motto dell'arcidiocesi, ‘Floreat Praeconio Verbi’, possa (Glasgow) prosperare attraverso la proclamazione della Parola.
Le vetrate 1859. La vetrata dell'abside mostra, al centro, la croce nella sua forma tradizionale, sormontata da angeli che portano in mano le reliquie della Passione. Questa vetrata è alla memoria di Andrew Scott, fondatore della chiesa e successivamente Vicario Apostolico del distretto occidentale scozzese. Le finestre superiori mostrano, sulla sinistra San Patrizio e Santa Brigida affiancati da San Giuseppe e Santa Elisabetta di Ungheria e, sulla destra, Sant’Andrea e Santa Margherita affiancati da Santa Agnese e San Davide I, Re di Scozia.
Altri Santi scozzesi senza nome vengono rappresentati in queste vetrate.
Le finestre inferiori, create nel 1955, rappresentano gli stemmi dei primi otto arcivescovi di Glasgow. La sequenza continua sulle porte vetrate posizionate all'entrata sulle quali sono anche rappresentati gli stemmi di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI.
Le statue di Sant’Andrea (sinistra) e San Patrizio (destra) datate anni '50, e rimpiazzate con statue simili quando la chiesa venne risistemata da Pugin & Pugin negli anni '80.
Borchie del soffitto. Le borchie solitamente contengono rappresentazioni varie di flora e fauna, ma una di queste, che si trova sopra il vano dell'organo, rappresenta un pifferaio che suona. Notata poco fino ad ora, questa rappresentazione è stata evidenziata con colori e foglie dorate (disegno di Netta Ewing).
Vetrate (navata). Il lavoro di restaurazione ha permesso di identificare, nei quadrifogli delle vetrate della navata, i Dodici Apostoli con San Mattia che prende il posto di Giuda Iscariota.
Navata sinistra: la cappella del Santissimo Sacramento.
Saint John Ogilvie Peter Howson 2010
Il dipinto rappresenta St John Ogilvie illuminato da una colonna di luce e radiante pace verso lo spettatore, mentre va incontro alla morte in Glasgow Cross nel 1615. All'inizio l'autore aveva pensato di ritrarre una scena con una croce e diverse centinaia di persone, successivamente decise che era troppo complesso e optò per la semplicità di una singola figura.
John Ogilvie era un prete gesuita che giunse a Glasgow per esercitare il suo ministero in segreto per i pochi credenti rimasti della chiesa Cattolica (che era stata bandita e resa illegale), praticava messe in segreto in case private prima di essere tradito, arrestato, torturato ed infine impiccato. Questo dipinto forma lo sfondo del luogo in cui è conservato il Sacramento, e il martire scozzese invita coloro che si riuniscono qui in preghiera, ad essere fedeli alla verità.
Navata Destra: La Santissima Vergine e il bambino.
Una statua tradizionale della Vergine del tardo XIX secolo sormonta le nuove porte della sagrestia ed è accompagnata da rappresentazioni di angeli (Jack Sloan 2011)
Le porte della sagrestia Jack Sloan 2012
Le porte posizionate all'entrata della sagrestia sono decorate con immagini di San Ninian, Santa Brigida, Sant’Andrea, San Mungo, Santa Margherita e Santa Columba
Piedistallo del Cero Pasquale Jack Sloan 2012
Regalo delle scuole secondarie cattoliche dell'arcidiocesi di Glasgow
Il Mosaico sul pavimento, fatto dallo stesso artigiano che ha creato quello del portico, rappresenta lo stemma dell'arcivescovo Conti, il cui motto è “servire con un cuore sincero”.
Possa Glasgow prosperare attraverso la proclamazione della Parola
Questo motto è attribuito a San Mungo, il santo patrono di Glasgow. è stato successivamente abbreviato con “possa Glasgow prosperare”.
La tradizione attribuisce a San Mungo molti miracoli, alcuni dei quali sono rappresentati nello stemma della città. Uno di questi fu portare nuovamente in vita il pettirosso domestico di San Serf che era stato ucciso da alcuni ragazzi malvagi.
Un altro miracolo è associato ad un ramo congelato che venne miracolosamente messo in fiamme.
Un terzo involve il re Rhydderch di Strathclyde. La sua regina aveva regalato ad un soldato un anello regalatole dal marito. Quando il re scoprì l'anello alla mano del soldato mentre dormiva sulla sponda del fiume Clyde, lo prese e lo gettò nel fiume. Poi chiese alla regina dov'era l'anello che le aveva regalato. La regina, sconvolta e pentita, confessò tutto a San Mungo che fece in modo che l'anello fosse ritrovato all'interno di un salmone da un pescatore.
Per questo motivo un pettirosso, un albero, un salmone e un anello (insieme al santo stesso) appaiono sullo stemma di Glasgow.
Tale stemma contiene anche una campana che San Mungo portò da Roma.
Esistono alcuni antichi versi che si riferiscono agli oggetti presenti nello stemma di Glasgow:
Qui c'è l'Albero che non è mai cresciuto,
Qui c'è l'Uccello che non ha mai volato;
Qui c'è la campana che non ha mai suonato,
Qui c'è il Pesce che non ha mai nuotato.
Grazie per la visita
è possibile lasciare una donazione in una qualsiasi delle cassette accanto alle candele votive.
Messe domenicali:
vigilia 17.15; 10.00; 12.00; 17.15
Messe settimanali (soggette a cambiamenti nei periodi di festività)
8.15; 13.00; 17.15
Il principale promotore della costruzione di questa chiesa fu un prete proveniente da Enzie di Banff, Padre Andrew Scott. A lui era stato dato il compito di prendersi cura dei cattolici di Glasgow nel 1805 ed era determinato a costruire una chiesa in grado di accogliere il crescente numero di cattolici della città. La prima pietra fu posata nel giugno 1814. La prima messa all'interno dell'edificio fu celebrata il 22 dicembre 1816. Da quando è stata aperta al pubblico la chiesa ha subito diversi cambiamenti. Le balconate che sporgevano sulle navate sono state rimosse nel 1892. Ulteriori rinnovamenti sono stati introdotti durante tutto il XX secolo. Ma l'aspetto attuale è dovuto al 2011, quando è stato portato a termine un considerevole lavoro di ristrutturazione sia all'interno che all'esterno dell'edificio, dando alla chiesa nuovi arredi e decorazioni. In quella occasione fu inoltre completata la prima parte dell'ampliamento del lato est e il giardino con il suo memoriale. Nel giardino è possibile trovare altre informazioni storiche inscritte nelle mura, oltre ad un resoconto della tragedia che ha ispirato il monumento stesso al centro del giardino.
L'arcidiocesi di Glasgow
Per i primi due secoli dopo la Riforma religiosa Britannica la presenza cattolica nella città di Glasgow fu praticamente inesistente ma, alla fine del XVIII secolo, l'espansione industriale della città attirò molti lavoratori cattolici dalle Highlands scozzesi e dall'Irlanda. La gerarchia cattolica scozzese fu ripristinata nel 1878, e Charles Eyre diventò il primo arcivescovo di Glasgow dopo la riforma. La chiesa di St. Andrew diventò la cattedrale della ristabilita arcidiocesi.
Nel 1947, con la nascita delle nuove diocesi di Motherwell e Paisley, l'arcidiocesi di Glasgow recuperò lo status di “arcidiocesi metropolitana” che aveva avuto prima della riforma e St. Andrew's divenne Cattedrale metropolitana. L'arcivescovo attuale, Mons Rev. Philip Tartaglia, fu nominato nel 2012.
L'arcidiocesi di Glasgow ha una popolazione stimata di 200000 cattolici distribuiti in 90 parrocchie, delle quali 60 si trovano all'interno della città di Glasgow. Gli uffici parrocchiali si trovano in Clyde Street 196, di fianco alla cattedrale.
Una visita veloce
Nel porticato
Mosaico. Utilizzando pietre originarie delle terre di Gesù, artisti di Betlemme hanno rappresentato lo stemma dell'arcidiocesi, circondato dall'onorevole titolo dato alla cittadina di Glasgow nel XII secolo dal Papa Alessandro III: “prediletta figlia della chiesa di Roma”.
St Andrew and St Mungo (Brendan Berry 2010).
L'artista rappresenta il Santo Patrono della Scozia sorridente mentre accetta felicemente il proprio martirio sulla croce. Sullo sfondo, San Regolo consegna un cofanetto contenente le reliquie di Sant’Andrea ad un monaco in attesa sulla spiaggia ai piedi della colline di St. Andrews.
Il Patrono di Glasgow, San Mungo (o Kentigern) è ritratto in piedi sul versante di una collina sopra la vallata Clyde, mentre guarda ad est il sole che sorge. Al Santo sono stati attribuiti diversi miracoli i cui simboli (la campana, l'albero, il pesce l'anello e l'uccello) sono qui rappresentati.
L'annunciazione, Santa Columba (o Columbkille) e Santa Brigida di Kildare (tardo XIX secolo). Questi pannelli appartenevano precedentemente alla Cappella della Madonna.
Interno
Fonte battesimale. Disegnato e scolpito da Tim Pomeroy, 2011. Scolpito in marmo di Carrara, è in questo fonte che i nuovi credenti vengono iniziati all'interno della Chiesa tramite il battesimo; inoltre fornisce acqua benedetta a qualsiasi credente a cui, entrando nella casa del Signore, venga ricordato del proprio battesimo e della propria chiamata alla santità.
Il fregio che decora il fonte ritrae Giovanni Battista mentre battezza. Gesù, l'unica figura in piedi da sola, è mostrato come una delle persone che andò al Giordano per ricevere il battesimo da Giovanni. L'iscrizione sul lato sud identifica il significato profondo del battesimo cristiano, mentre sul lato nord vi è la versione integrale del motto di Glasgow. L'artista ha scolpito 166 personaggi, molti dei quali sono rappresentati come alla ricerca di qualcosa. E' possibile immaginare la gente venire ad essere battezzata da Giovanni, poi incontrare Gesù ed essere da lui convertiti. Altre figure nel fregio riappaiono nelle storie di insegnamento e ispirazione di Gesù.
Altare e Ambone (o Leggio) Ideati dall'arcivescovo Mario Conti e scolpiti da Neil Reid. Sull'altare vi sono parole attribuite a Sant’Andrea, dette durante il suo martirio: Salva me Bona Crux (Salvami, O Buona Croce); sul leggio è inscritto il motto dell'arcidiocesi, ‘Floreat Praeconio Verbi’, possa (Glasgow) prosperare attraverso la proclamazione della Parola.
Le vetrate 1859. La vetrata dell'abside mostra, al centro, la croce nella sua forma tradizionale, sormontata da angeli che portano in mano le reliquie della Passione. Questa vetrata è alla memoria di Andrew Scott, fondatore della chiesa e successivamente Vicario Apostolico del distretto occidentale scozzese. Le finestre superiori mostrano, sulla sinistra San Patrizio e Santa Brigida affiancati da San Giuseppe e Santa Elisabetta di Ungheria e, sulla destra, Sant’Andrea e Santa Margherita affiancati da Santa Agnese e San Davide I, Re di Scozia.
Altri Santi scozzesi senza nome vengono rappresentati in queste vetrate.
Le finestre inferiori, create nel 1955, rappresentano gli stemmi dei primi otto arcivescovi di Glasgow. La sequenza continua sulle porte vetrate posizionate all'entrata sulle quali sono anche rappresentati gli stemmi di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI.
Le statue di Sant’Andrea (sinistra) e San Patrizio (destra) datate anni '50, e rimpiazzate con statue simili quando la chiesa venne risistemata da Pugin & Pugin negli anni '80.
Borchie del soffitto. Le borchie solitamente contengono rappresentazioni varie di flora e fauna, ma una di queste, che si trova sopra il vano dell'organo, rappresenta un pifferaio che suona. Notata poco fino ad ora, questa rappresentazione è stata evidenziata con colori e foglie dorate (disegno di Netta Ewing).
Vetrate (navata). Il lavoro di restaurazione ha permesso di identificare, nei quadrifogli delle vetrate della navata, i Dodici Apostoli con San Mattia che prende il posto di Giuda Iscariota.
Navata sinistra: la cappella del Santissimo Sacramento.
Saint John Ogilvie Peter Howson 2010
Il dipinto rappresenta St John Ogilvie illuminato da una colonna di luce e radiante pace verso lo spettatore, mentre va incontro alla morte in Glasgow Cross nel 1615. All'inizio l'autore aveva pensato di ritrarre una scena con una croce e diverse centinaia di persone, successivamente decise che era troppo complesso e optò per la semplicità di una singola figura.
John Ogilvie era un prete gesuita che giunse a Glasgow per esercitare il suo ministero in segreto per i pochi credenti rimasti della chiesa Cattolica (che era stata bandita e resa illegale), praticava messe in segreto in case private prima di essere tradito, arrestato, torturato ed infine impiccato. Questo dipinto forma lo sfondo del luogo in cui è conservato il Sacramento, e il martire scozzese invita coloro che si riuniscono qui in preghiera, ad essere fedeli alla verità.
Navata Destra: La Santissima Vergine e il bambino.
Una statua tradizionale della Vergine del tardo XIX secolo sormonta le nuove porte della sagrestia ed è accompagnata da rappresentazioni di angeli (Jack Sloan 2011)
Le porte della sagrestia Jack Sloan 2012
Le porte posizionate all'entrata della sagrestia sono decorate con immagini di San Ninian, Santa Brigida, Sant’Andrea, San Mungo, Santa Margherita e Santa Columba
Piedistallo del Cero Pasquale Jack Sloan 2012
Regalo delle scuole secondarie cattoliche dell'arcidiocesi di Glasgow
Il Mosaico sul pavimento, fatto dallo stesso artigiano che ha creato quello del portico, rappresenta lo stemma dell'arcivescovo Conti, il cui motto è “servire con un cuore sincero”.
Possa Glasgow prosperare attraverso la proclamazione della Parola
Questo motto è attribuito a San Mungo, il santo patrono di Glasgow. è stato successivamente abbreviato con “possa Glasgow prosperare”.
La tradizione attribuisce a San Mungo molti miracoli, alcuni dei quali sono rappresentati nello stemma della città. Uno di questi fu portare nuovamente in vita il pettirosso domestico di San Serf che era stato ucciso da alcuni ragazzi malvagi.
Un altro miracolo è associato ad un ramo congelato che venne miracolosamente messo in fiamme.
Un terzo involve il re Rhydderch di Strathclyde. La sua regina aveva regalato ad un soldato un anello regalatole dal marito. Quando il re scoprì l'anello alla mano del soldato mentre dormiva sulla sponda del fiume Clyde, lo prese e lo gettò nel fiume. Poi chiese alla regina dov'era l'anello che le aveva regalato. La regina, sconvolta e pentita, confessò tutto a San Mungo che fece in modo che l'anello fosse ritrovato all'interno di un salmone da un pescatore.
Per questo motivo un pettirosso, un albero, un salmone e un anello (insieme al santo stesso) appaiono sullo stemma di Glasgow.
Tale stemma contiene anche una campana che San Mungo portò da Roma.
Esistono alcuni antichi versi che si riferiscono agli oggetti presenti nello stemma di Glasgow:
Qui c'è l'Albero che non è mai cresciuto,
Qui c'è l'Uccello che non ha mai volato;
Qui c'è la campana che non ha mai suonato,
Qui c'è il Pesce che non ha mai nuotato.
Grazie per la visita
è possibile lasciare una donazione in una qualsiasi delle cassette accanto alle candele votive.
Messe domenicali:
vigilia 17.15; 10.00; 12.00; 17.15
Messe settimanali (soggette a cambiamenti nei periodi di festività)
8.15; 13.00; 17.15